Dicono che…

Dicono che stiamo attraversando anni davvero complicati, prima la pandemia, tuttora in corso, e poi la guerra in una delle aree più strategiche per quanto attiene l’approvvigionamento energetico e alimentare a livello globale.

Dicono che tali accadimenti stiano producendo, inevitabilmente, profonde ripercussioni di carattere economico e finanziario e i prezzi delle materie prime, semilavorati e merci finite, abbiano iniziato a salire in tutto il mondo.

Dicono che l’inflazione è schizzata alle stelle, al punto che in Italia non si vedevano valori simili dal lontano 1986.

Dicono che l’instabilità politica e le crisi di governo non siano di aiuto in un contesto già complesso e che dobbiamo spettarci, quindi, giorni difficili e colmi di prospettive di breve periodo tutt’altro che rassicuranti.

Dicono che la crescita demografica e i cambiamenti climatici sono incompatibili con le prospettive di vita a lungo termine sul nostro pianeta.

Dicono che il PNRR e la sua attuazione proteggerà le nostre vite e il futuro delle prossime generazioni.

Dicono che…Dicono che…Dicono che…

Ma io dico che se osserviamo questo scenario con maggiore razionalità, ci rendiamo conto di come esso in fondo faccia parte della storia dell’uomo che, nella sua millenaria storia, ha dimostrato di saper trovare le risorse, di raccogliere le energie e produrre gli sforzi migliori proprio quando si trova a dover fronteggiare i momenti più difficili.

Un susseguirsi di vicende, positive o negative, hanno poi un esito sempre eguale: il progresso.

Il progresso non si ferma mai. Ogni generazione, nessuna esclusa, ha avuto, ha e avrà a che fare con un “grande problema” a fronte di un prezzo da pagare.

L’essere umano è programmato per adattarsi ed evolvere e ogni generazione è stata capace di trovare le soluzioni necessarie per progredire.

Immaginiamo per un attimo di tornare indietro di un secolo, ai primi anni Venti. Dopo la Prima Guerra Mondiale, dopo la pandemia spagnola, cosa avremmo trovato? Un decennio di forte sviluppo, una produzione industriale in ripartenza, un primo benessere diffuso e una società in profonda evoluzione. E poi arrivò la Grande crisi americana del ‘29 a cui segui il programma di riforme economiche e sociali del New Deal sotto la guida di Roosevelt.

Nei decenni successivi, si dovettero affrontare gli anni bui del Nazismo e, quindi, della Seconda Guerra Mondiale, alla cui devastazione fece seguito la fase di ricostruzione sostenuta attraverso il Piano Marshall.

Quindi la Guerra Fredda, il Neorealismo, la Dolce Vita, la nascita della CEE, il Boom Economico con il cosiddetto Miracolo Italiano (periodo in cui -ironia della sorte- venni al mondo anch’io!) fino alle lotte del ’68, agli anni di piombo, alla guerra del Vietnam, alla società postindustriale, al crollo del muro di Berlino, al boom dei servizi, alla globalizzazione con l’avvento di Internet, alla Grande Recessione con la crisi del 2008 e al disastro delle Torri Gemelle.

Chi avrebbe mai immaginato un’evoluzione simile? Chi sarebbe mai stato capace di prevederlo?

Proviamo a fare l’esercizio opposto. Come sarà il nostro mondo fra un secolo o anche solo nel 2050? Nessuno può saperlo, come nessuno nel 1920 poteva immaginare ciò che sarebbe accaduto in seguito.

Dicono che…Dicono che…

Ma a dispetto di ciò che dicono, possiamo essere certi che il progresso riuscirà ancora una volta a fare il suo corso, in senso positivo, passando tra cambiamenti, adattamenti, innovazioni, scienza e la risoluzione di tante crisi.

Guidato dall’uomo che, da un lato commette errori imperdonabili come le guerre, poi però è capace fortunatamente di far prevalere sempre la sua intelligenza, il suo raziocinio, il suo buon senso e, come ci siamo detti, la sua capacità innata di cambiare, di adattarsi e di evolvere.

Io dico, quindi, che dobbiamo essere ottimisti e fiduciosi. Guardando avanti con la stessa cultura identitaria che alberga nelle donne e negli uomini che lavorano in Sanitanova.

Una cultura fatta di valori, storia, esperienza, competenza, di chi ha dimostrato di saper imparare dal passato per affrontare il presente e guardare con piena fiducia al futuro.

Questo io dico, perché questa è una certezza che abbiamo. E non è poco.

 

Buone vacanze a tutti

Antonio Messina

CEO Sanitanova

 

 

L’editoriale è ispirato alla fiction L’ORA: Inchiostro contro piombo. 

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A cura di Antonio Messina  – Ceo di Sanitanova

 

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