Gli avvenimenti straordinari di questi ultimi difficili anni, ci hanno privato dell’ispirazione e dell’energia capaci di guidare i pensieri oltre le aree di confort, verso nuove avventure personali e professionali.
Certo ora abbiamo un nuovo Governo con la prima donna Premier della Repubblica, ma non dimentichiamo che le ultime elezioni hanno fatto registrare un nuovo clamoroso record di astensione che ha raggiunto circa il 37%, corrispondente a oltre 16,5 milioni di elettori assenti, in crescita di 9 punti rispetto al 2018.
Forse avremmo potuto consolarci con la prima esperienza di un mondiale di calcio giocato d’inverno in QATAR, ma la mancata partecipazione della nostra nazionale, le polemiche sui diritti civili e gli intrighi internazionali del paese ospitante (e non solo) hanno spento ogni possibile entusiasmo.
Insomma un altro anno di incertezze, contraddizioni e false ri-partenze, con lo sfondo di una guerra assurda e una pandemia che stenta a dileguarsi.
Eppure, nonostante tutto, molti di noi hanno continuato a lavorare con responsabilità e professionalità, l’impegno e la passione di sempre, la dedizione e la capacità di resistere e adattarsi a situazioni impreviste e di rara emergenza sociale ed economica e intanto…anche quest’anno il Natale è arrivato!
In molti, anche perché stremati dagli affanni e dallo stress, stiamo aspettando la pausa natalizia, le grandi tavolate conviviali, lo scarto dei regali, le serate con parenti e amici e soprattutto stiamo aspettando la mezzanotte del 31 per metterci alle spalle un altro anno complicato per guardare avanti e sperare nell’arrivo di uno migliore.
E se trasformassimo questo “aspettare” in “attendere”?
Due parole, molto vicine, ritenute a volte sinonimo, ma che in realtà guardano verso prospettive diverse.
Nell’atto di “aspettare” (da as-spicere) io osservo, tengo d’occhio.
In quello dell'”attesa” (ad-tendere) io aspiro, tendo verso qualcosa.
Nella vita, a volte non si può semplicemente aspettare, ma è necessario attendere.
L’attesa è uno stato d’animo privo di ansia e frustrazione, è un modo di porsi che non esige risposte immediate e si apre all’imprevisto.
Attendere dà sapore ai desideri, li arricchisce, dona loro un senso pieno, li rende più appaganti e profondi.
È la differenza per esempio tra chi cammina nell’ansia di arrivare alla prossima tappa e chi si gusta il tragitto diventando parte attiva dello spostamento e del “traguardo”.
Ed è proprio con questo spirito che le donne e gli uomini del Gruppo SANITANOVA attendono il 2023 e si riuniranno a
Roma il prossimo 20 dicembre per condividere sì i risultati raggiunti ma soprattutto per tracciare le nuove sfide e fissare i prossimi obbiettivi, consolidando la convinzione che è sempre più necessario camminare uniti verso un unico obbiettivo.
Da tutto il team del Gruppo SANITANOVA, un cordialissimo augurio per un Sereno Natale e un Magnifico 2023, pieno di soddisfazioni per tutti!
A cura di Antonio Messina
Ceo Sanitanova