Qualche giorno fa ero ad un tavolo di lavoro e mi confrontavo con colleghi che si occupano di marketing di eventi in settori come il luxury, food, arte e mi sento dire: “…il vostro segmento [ndr Sanità e Salute] è quadrato, a tratti vecchio, forse un pò grigio”.
Ho ascoltato e nelle ore successive mi sono soffermata a pensare se davvero fosse così e, ahimè nella mia risposta c’è stato un far spallucce e dirmi, in fondo a volte è vero: siamo a tratti noiosi… ma lo siamo perché abbiamo timore di innovare, di andare oltre quello che il nostro segmento si aspetta e non osiamo alzare il velo della noiosa routine. E questo riguarda tutti: chi si occupa di organizzare eventi, i provider, l’industria e i professionisti dell’area sanità. Abbiamo paura di pensare fuori dal contesto, di innovare e di “osare”.
Il world cafè ha, in qualche modo, a che fare con l’osare nuovi metodi e strutture.
Formula nata in un contesto non sanitario, che si svolge in ambienti inusuali, che ricordano i cafè parigini, con quel sentore di baguette e la melodia della “vie en rose” in sottofondo.
Ma cosa c’entrano con la sanità? Seguitemi…
DI COSA SI TRATTA
Il World Café è un metodo semplice ed efficace nel dar vita a conversazioni informali, vivaci e costruttive, su questioni e temi che riguardano la vita di un’organizzazione o di una comunità.
Il World Cafè Method nasce a metà anni ’90 grazie ad un gruppo di esperti provenienti da campi di expertise differenti; la principale funzione di questo metodo di matrice americana è quella di rendere possibile discussioni, scambio di idee e conoscenze rispetto a temi di rilevanza sociale in gruppi numerosi.
L’obiettivo del Cafè è quello di permettere un momento di condivisione del sapere e sviluppo delle conoscenze: i partecipanti costruiranno attivamente nuovi significati, potranno porgere domande e scambiarsi opinioni finalizzate ad esplorare possibili soluzioni per rispondere ai bisogni esplicitati durante gli interventi di esperti dei temi trattati. Sanitanova utilizza questo metodo di ricerca molto informale, somigliante ad un vero e proprio caffè, perché crede nella forza della collaborazione tra soggetti provenienti dalle discipline più diverse. Maggiore è l’apporto di ogni soggetto, maggiore sarà la possibilità di allargare i punti di vista e proporre approcci innovativi e trasversali alle questioni sociali più rilevanti.
Il World Cafè Method è stato applicato con successo in differenti contesti, tra i quali quello sanitario, per favorire collaborazione e nascita di progetti finalizzati ad un miglioramento delle condizioni ospedaliere e dei contesti sociali più vari (Paans, W, Wijkamp, I, Wiltens, E, Wolfensberger, MV, 2013; Hildebrand, L, 2012; Fouché, C & Light, G, 2010).
Il metodo ricrea in tutto e per tutto un ambiente simile ad un “café” e vuole incoraggiare la discussione spontanea di argomenti prescelti tra gruppi di persone; è un metodo di lavoro partecipativo che è risultato efficace anche in contesti sociali caratterizzati da un tipo di cultura più autoritaria.
I PRINCIPI ISPIRATORI DEL WORLD CAFÈ
Il primo principio del World Cafè Method riguarda l’organizzazione del contesto (Setting the Context): è un assunto necessario di
base e serve ad articolare chi, cosa, perché, dove, quando e come verrà organizzato il Cafè.
Il secondo principio è quello di creare spazi ospitali per favorire lo svolgimento del Cafè: è particolarmente pensato per i facilitatori e gli organizzatori/ospiti dell’evento, serve per spingerli a pensare al tipo di ambiente da creare, a partire dalla modalità di invito ai Cafè.
Il terzo e quarto principio sono rispettivamente quello di incoraggiare il contributo di tutti i partecipanti e quello di connettere prospettive differenti, ponendo bene attenzione al fatto che non tutte le persone potrebbero partecipare nella misura e maniera significativa che “idealmente” prescriverebbero le linee guida dei Cafè; bisogna perciò focalizzarsi su quanto i partecipanti abbiano contribuito all’esplorazione dei temi affrontati nella maniera più sensata per loro.
Il quinto e sesto principio, rispettivamente, sono direttamente correlati al dialogo: i partecipanti sono incoraggiati ad ascoltare insieme e porre attenzione agli schemi ed a condividere le scoperte e considerazioni collettive.
A cura di Elisabetta Altamura National Account di Sanitanova
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