Innovazioni tecnologiche e organizzative in sanità: sfide e opportunità per il futuro

Introduzione

Il sistema sanitario italiano si trova oggi ad affrontare una sfida epocale di straordinaria complessità, dalla quale dipende la sua stessa sopravvivenza, almeno nella sua componente universalistica, che deve riuscire a consentire al cittadino l’accesso ai servizi sanitari fondamentali, garantendone così il diritto alla salute sancito nella Costituzione.

Innanzi tutto, da tempo è ormai in atto un progressivo invecchiamento della popolazione. Oggi, per fortuna, si vive di più (la vita media in Italia ha superato gli 80 anni), ma ci si ammala prima (la speranza di vita sana si colloca intorno ai 55 anni). Questo significa che nei 25 anni che intercorrono, in media, tra i due valori sopra indicati, il Sistema Sanitario deve farsi carico di una grande quantità di interventi per diagnosi, cure, follow-up, riabilitazioni, assistenze. All’invecchiamento della popolazione si associa inoltre un aumento delle cronicità, con conseguente costante incremento delle esigenze socio-sanitarie ad esse associate. Tutto ciò determina una fortissima pressione sui costi che, sulla base dell’andamento storico e del trend prospettico dei prossimi anni, renderà il tema della razionalizzazione della spesa sanitaria sempre più critico.

La grande sfida che le organizzazioni sanitarie dovranno affrontare sarà quindi quella di riuscire a garantire la sostenibilità del sistema gestendo la limitatezza delle risorse, senza ridurre la qualità dei servizi, ma ottimizzando gli impieghi. In questo contesto l’innovazione tecnologica e organizzativa rappresenta un’opportunità per migliorare l’efficienza, l’efficacia e la sostenibilità del sistema nel lungo periodo.

 

Gli sviluppi futuri

Proviamo a fornire in estrema sintesi qualche idea in proposito, analizzando i principali filoni di innovazione con cui ci confronteremo nei prossimi anni e tenendo comunque conto delle semplificazioni che in questo contesto sono necessarie, rispetto ad un tema che meriterebbe uno spazio ben più ampio.

Sul fronte tecnologico, le principali linee di innovazione possono essere considerate la Robotica, la Telemedicina, i Big Data, la Business Intelligence (BI) e l’Intelligenza Artificiale (IA). Mentre la robotica può essere “confinata” alla pura area tecnologica, le altre hanno un forte impatto sulla parallela ed assolutamente necessaria innovazione di tipo organizzativo, fondamentale perché il loro contributo sia realmente efficace.

Non è infatti immaginabile che l’innovazione delle tecnologie non proceda almeno di pari passo ad una coerente innovazione nelle organizzazioni che andranno ad utilizzarle. Il rischio è infatti quello di andare a “sovrapporre” il nuovo ai vecchi modelli operativi, non riuscendo così a sfruttarne appieno le potenzialità. Solo per fare un esempio, la telemedicina non si rivelerà un reale contributo se ad essa non sarà affiancata una efficiente riorganizzazione del sistema ospedale-territorio.

Sul lato dell’organizzazione, un primo tema è quello dello sviluppo delle competenze digitali, attraverso una specifica formazione del personale sanitario all’utilizzo delle nuove tecnologie. Senza una grande attenzione a questo aspetto, ogni altro intervento si rivelerà inutile, potendo sì disporre di tecnologie avanzate, ma non di personale in grado di utilizzarle al meglio.

Ma come BI Health – società del Gruppo Sanitanova che si occupa di Business Intelligence ed Advanced Data Analytics – riteniamo che il punto fondamentale, dal quale dipende il successo dell’introduzione di elementi innovativi, è certamente quello della parallela evoluzione dei modelli organizzativi nella direzione di una governance più efficiente, attraverso la massimizzazione della collaborazione tra i diversi attori del sistema sanitario, a livello nazionale, regionale e locale.

L’utilizzo del Fascicolo Sanitario Elettronico, e la sua evoluzione con il progetto EDS (Ecosistema Dati Sanitari) promosso dal Ministero della Salute, fornisce già un prezioso insieme di informazioni di base che, ovviamente nel rispetto della privacy del cittadino, consentirà una sempre maggiore collaborazione tra tutti i soggetti interessati.

Si va inoltre verso una sempre maggior integrazione ospedale-territorio, con il decreto ministeriale 77 del 2022 che introduce importanti innovazioni nella sanità territoriale, con l’obiettivo di rafforzare la presa in carico multiprofessionale dei pazienti cronici e migliorare l’integrazione tra i diversi servizi. L’utilizzo di strutture intermedie a bassa intensità assistenziale e di centrali operative territoriali per la gestione efficiente dei setting assistenziali – così come previsto dal DM 77 – costituiscono un importantissimo passo in questa direzione. Rimane però da verificare se effettivamente questo modello, completamente nuovo nel panorama italiano, sarà sviluppato in modo efficace e sarà quindi in grado di dare i risultati sperati.

 

Su questi temi si sviluppano gli altri elementi di innovazione tecnologica sopra descritti. La Telemedicina innanzi tutto, che sarà ovviamente protagonista del processo di integrazione ospedale-territorio, e l’Intelligenza Artificiale, usata già oggi per la diagnosi precoce delle malattie, la personalizzazione delle terapie e il monitoraggio dei pazienti. Su questi aspetti il futuro dell’IA appare estremamente promettente, ed è difficile dire quali saranno le enormi possibilità che si svilupperanno, ed i nuovi campi di applicazione ancora oggi non noti. Ma i nuovi modelli organizzativi e di governance avranno bisogno di un costante processo di verifica ed aggiustamento. Sarà infatti necessario un preciso controllo del corretto bilanciamento nell’utilizzo delle diverse tipologie di setting assistenziali (ospedaliero, residenziale, domiciliare) e un attento e costante monitoraggio dei risultati raggiunti, per evitare di accorgersi troppo tardi che i nuovi processi in atto non stanno producendo quanto sperato, in termini di rapporto efficienza/efficacia. Tale controllo potrà essere concretamente esercitato attraverso un approccio di tipo “data driven”, a partire dall’enorme quantità di dati già oggi a disposizione delle organizzazioni, che crescerà ancora via via che le nuove strutture inizieranno ad operare.

Qui entrano in gioco Big Data e Business Intelligence, come elementi in grado di valorizzare i dati, trasformandoli in informazioni di sintesi utili a supportare la governance del cambiamento, attraverso l’elaborazione di scenari sulla cui base determinare le strategie sostenibili e assumere decisioni più consapevoli e coerenti con gli effettivi bisogni di salute dei cittadini.

 

Conclusioni

L’innovazione tecnologica rappresenta un’opportunità per migliorare il sistema sanitario italiano, cambiando il modo in cui ci prendiamo cura della nostra salute. Tuttavia, per sfruttare appieno questa opportunità, è necessario procedere in parallelo con un’analoga innovazione organizzativa, per poter affrontare nel modo migliore le sfide legate alle limitate risorse economiche, alla governance disarticolata e alla rigidità normativa dei sistemi di sviluppo professionale. Su questo punto Big Data, Business Intelligence ed Intelligenza Artificiale potranno darci un contributo fondamentale, tenendo sempre conto che la grande quantità di dati sensibili generata dai nuovi processi dovrà essere adeguatamente protetta. È in questa direzione che stiamo lavorando in BI Health, convinti di poter dare un importante contributo al processo di evoluzione in atto.

 

A cura di Virgilio Ritzu – CEO di BI Health

 

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